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San paolo Bari

San Paolo
 
Allegato
 

 
Disegno di Sergio Toppi
 

 

«Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura»(Mc 16, 15).
«Se qualcuno si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi» (Lc 9, 26).


«Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.»

Un’antica leggenda racconta che san Giovanni evangelista, vecchio e ormai sul suo letto di morte, continuava a mormorare: “Figli miei, amatevi gli uni gli altri, amatevi gli uni gli altri...”. Questo testamento di Gesù, che egli ci ha trasmesso, era per lui molto importante. E, certamente, questo amore non era facile nemmeno in quei tempi. Non è mai così necessario parlare d’amore come là dove non ce n’è. È la stessa cosa che succede per la pace: non si è mai parlato tanto di pace come oggi, e intanto si continua a fare la guerra in moltissimi luoghi. Ma, proprio su questo punto, il Vangelo di Giovanni pone un’importante distinzione: c’è una pace di Gesù e un’altra pace, data dal mondo. San Giovanni attira la nostra attenzione sul fatto che noi non dobbiamo lasciarci accecare dalle parole, dobbiamo tenere conto soprattutto dello spirito nel quale esse sono dette. Dio ci ha mandato lo Spirito Santo per insegnarci la sua volontà. Il suo Spirito ci insegna anche a penetrare il senso delle parole. Possiamo allora rivolgerci a lui quando siamo disorientati, quando ci sentiamo deboli, quando non sappiamo più cosa fare. È un aiuto al quale possiamo ricorrere quando ci aspettano decisioni difficili da prendere. Egli ci aiuta!

+ Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29)

«Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.»

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».


Dalla Parola del giorno

«Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che ho detto».

Se uno mi ama...

"Se uno mi ama...", dice Gesù.
Mettiamo mano alla pala e al piccone, oggi la Parola ci invita a scavarci dentro, a fare un angolo di verità sulla nostra vita di discepoli del Risorto.
Gesù, come sempre, è molto chiaro: non basta dirsi cristiani, non basta fare delle pratiche religiose, ritagliarsi qualche minuto di preghiera al giorno o farci mettere una buona parola dalla zia suora. Gesù ci chiede di essere amato. Lui ci prende sul serio, vuole discepoli innamorati, liberi, maturi!
Gesù vuole essere amato, niente di meno. E' su questo che si misura la statura umana e spirituale del discepolo.
Ok, tutto bello. Ma come faccio a sapere se davvero lo amo o se "me la suono e me la canto"? Quale criterio può accompagnarmi per misurare la temperatura del mio amore per Lui?
E' Gesù stesso che ce lo dice: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola".
Lo so, potrebbe sembrare un ricatto o un vincolo limitante. Della serie: "Se mi ami devi fare come dico io... Se mi vuoi bene devi fare così e così... Se è vero che mi ami dimostramelo...". Ma la parola che Gesù chiede di osservare è Parola di bellezza sconfinata, non di chiusura e limitazione.
Le Parole di Gesù sono ali e non zavorre.
La Parola di Gesù è libertà e non prigionia.
La Parola di Gesù è pienezza e non limitazione.
La Parola di Gesù è un trampolino e non un muro.
La Parola di Gesù è una bussola per orientarsi nella vita, per scegliere la felicità, per non lasciarsi ingannare dalle promesse false del mondo.
Lui conosce come nessun altro il nostro cuore, sa che abbiamo bisogno di Parole che non ci marciscano addosso, che ci nutrano, che illuminino i passi più bui della nostra vita e che facciano risuonare a lungo le ore più bella della nostra storia.
La Parola di Gesù è un invito, sta a me raccoglierlo. Il Rabbì di Nazareth non si è mai imposto, anzi, ha aperto possibilità, ha offerto un senso, ha dischiuso un cammino, ha acceso una luce, ha indicato una possibile direzione.
Lo Spirito Santo, dono del Signore Risorto, ci ricorda tutto questo. Me lo diceva qualche giorno fa una mamma: a volte la vita annebbia, si è frullati dalle scadenze e dagli impegni e il rischio è quello di perdere di vista ciò che davvero conta. Lo Spirito promesso da Gesù ci riporta al centro, ci aiuta a ristabilire le priorità fondamentali della vita.
Coraggio, cari amici! Apriamo a Lui il cuore, abbandoniamoci nelle Sue mani e non saremo delusi. Mai.

Buona Settimana
don Roberto Seregni

Il vangelo dice: "Chi mi ama osserva la mie parole; chi non mi ama non osserva le mie parole".
"Osservare" vuol dire custodire, osservare, guardare, aver cura, stare in guardia, conservare. E' il pastore che osserva, custodisce il suo gregge perché gli è caro, lo ama, perché è prezioso per lui.
Osservare vuol dire non perdere mai di vista. E' il pastore che, siccome quelle pecore sono tutto ciò che ha, le osserva, non le perde mai di vista, le guarda sempre, le sorveglia dagli attacchi dei lupi e dei predatori.
Qui, allora, non si parla di osservanza nel senso di fare giusto o sbagliato. Si vuol dire: hai scoperto una verità? Hai trovato qualcosa che ti riscalda il cuore? Hai trovato il cibo della tua anima? Hai trovato ciò che ti fa vivere? Non perderlo! Custodiscilo con tutto il tuo amore.
Bisogna proteggere ciò che è prezioso. Proteggi i tuoi tesori o ti verranno rubati. Le parole di Gesù avevano riscaldato il cuore e l'anima degli apostoli; quelle parole li avevano fatti vivere. Per questo, se lo amano, le osserveranno, le custodiranno come tesori preziosi e unici.

Padre di Gesù e Padre mio, grazie per il dono di Gesù e dello Spirito Santo che mi aiutano a conoscerTi sempre di più. Apri il mio cuore ad un amore più sincero. Fa' che tutti sappiano che sono tuo discepolo per l'amore concreto che nutro verso di loro.

Un giorno Satana scoprì un modo per divertirsi. Inventò uno specchio diabolico che aveva una magica proprietà: faceva vedere meschino e raggrinzito tutto ciò che era bello e buono.
Satana se ne andava in giro dappertutto con il suo terribile specchio. E tutti quelli che ci guardavano dentro rabbrividivano: ogni cosa appariva deformata e mostruosa.
Il maligno si divertiva moltissimo con il suo specchio: più le cose erano ripugnanti più gli piacevano. Un giorno, lo spettacolo che lo specchio gli offriva era così piacevole ai suoi occhi che scoppiò a ridere in modo scomposto: lo specchio gli sfuggì dalle mani e si frantumò in milioni di pezzi.
Un uragano potente e maligno fece volare i frammenti dello specchio in tutto il mondo. Alcuni frammenti erano più piccoli di granelli di sabbia ed entrarono negli occhi di molte persone. Queste persone cominciarono a vedere tutto alla rovescia: si accorgevano solo di ciò che era cattivo e vedevano cattiveria dappertutto.
Altre schegge diventarono lenti per occhiali. La gente che si metteva questi occhiali non riusciva più a vedere ciò che era giusto ed a giudicare rettamente.
Non hai, per caso, già incontrato degli uomini così?
Qualche pezzo di specchio era così grosso, che venne usato come vetro da finestra. I poveretti che guardavano attraverso quelle finestre vedevano solo vicini antipatici, che passavano il tempo a combinare cattiverie.
Quando Dio si accorse di quello che era successo si rattristò. Decise di aiutarli.
Disse: "Manderò nel mondo mio Figlio. E' Lui la mia immagine, il mio specchio.
Rispecchia la mia bontà, la mia giustizia, il mio amore. Riflette l'uomo come io l'ho pensato e voluto.".
Gesù venne come uno specchio per gli uomini. Chi si specchiava in Lui riscopriva la bontà e la bellezza e imparava a distinguerle dall'egoismo e dalla menzogna, dall'ingiustizia e dal disprezzo.
I malati ritrovavano il coraggio di vivere, i disperati riscoprivano la speranza. Consolava gli afflitti e aiutava gli uomini a vincere la paura della morte.
Molti uomini amavano lo specchio di Dio e seguirono Gesù. Si sentivano infiammati da Lui.
Altri invece ribollivano di rabbia: decisero di rompere lo specchio di Dio. Gesù fu ucciso. Ma ben presto si levò un nuovo possente uragano: lo Spirito Santo.
Sollevò i milioni di frammenti dello specchio e li soffiò in tutto il mondo.
Chi riceve anche una piccolissima scintilla di questo specchio nei suoi occhi comincia a vedere il mondo e le persone come li vedeva Gesù: si riflettono negli occhi prima tutto le cose belle e buone, la giustizia e la generosità, la gioia e la speranza; le cattiverie e le ingiustizie invece appaiono modificabili e vincibili.


Disegno di Sergio Toppi

Apostolo è colui che porta Dio nella sua anima e lo irradia attorno a sè (UPS, IV, 277).

(*) "Lo Spirito di Gesù Cristo è potenza di perdono. È potenza della Divina Misericordia. Dà la possibilità di iniziare da capo, sempre di nuovo. L'amicizia di Gesù Cristo è amicizia di Colui che fa di noi persone che perdonano, di Colui che perdona anche a noi, ci risolleva di continuo dalla nostra debolezza e proprio così ci educa, infonde in noi la consapevolezza del dovere interiore dell'amore, del dovere di corrispondere alla sua fiducia con la nostra fedeltà".

Benedetto XVI
Omelia nella seconda domenica di Pasqua, 15.4.2007

Maria Regina degli Apostoli

Maria,Regina del mese di maggio e Madre degli uomini, eccoci intorno a te, come ritornati da un lungo cammino; stremati da un lungo peregrinare, siamo in cerca di pace e di felicità. Tu sola puoi ridonarci la speranza. Il tuo sorriso ci faccia dimenticare tante cose che ci angustiano.

In questa primavera dell’anno ritorniamo a te per sentire la tua voce materna, stimolatrice, affettuosa, ammonitrice e dolce. Dopo i nostri paurosi sbandamenti ritorniamo a te, perché tu ci indichi la strada da percorrere, quella insegnata da Gesù ai suoi discepoli. Noi ritorniamo a te per illuminare del tuo sorriso le nostre realtà di tutti i giorni, i problemi che attendono soluzione, i doveri che ci incombono. Guidaci a risoluzioni impegnative, capaci di rincuorare un mondo stanco e affamato di felicità.

Maria, tu ci conosci, sai quello che vogliamo, ciò che possiamo fare e quello di cui abbiamo bisogno. Aiutaci a conseguirlo. I vari giorni del tuo mese siano tanti anelli di una dolce e splendida catena che ci stringe sempre più a te. Aiutaci a stare sempre accanto a te, o Regina dell’universo o Madre di tutti.
Amen.

P. Giuliano Ferrini, “Maggio con Maria”


L'amore è un'avventura entusiasmante ma difficile poiché chiede lo sforzo costante di colui che ama di trasformare il desiderio del ricevere in quello del donare.


Michel Quoist

Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare. Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza. Li spingemmo oltre il bordo... e volarono

 

 

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