bordoTop
San paolo Bari

San Paolo
 
Allegato
 

 
Disegno di Sergio Toppi
 

 

«Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura»(Mc 16, 15).
«Se qualcuno si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi» (Lc 9, 26).

«Donna, grande è la tua fede!»
Dio viene a noi, ma noi non sempre gli andiamo incontro. Si manifesta in molti modi diversi, ma non sempre viene riconosciuto e accolto dal suo popolo. A volte, tuttavia, viene accolto in luoghi e modi sorprendenti. Nel Vangelo di oggi, vediamo Gesù partire verso un luogo inatteso: la regione fra Tiro e Sidone, abitata da pagani. Il suo arrivo non passa inosservato: gli va incontro una donna cananea, qualcuno, dunque, che non apparteneva ad Israele. La donna è spinta verso Gesù dai suoi bisogni, non dalla fede. Quali siano i suoi bisogni e quali quelli della figlia è chiaro, tanto più che la donna li esprime a gran voce, con una violenta insistenza: implora la pietà di Gesù, grida perché egli la aiuti e, soprattutto, non desiste. La donna, tuttavia, non esprime solo e soprattutto i propri bisogni: riconosce, infatti, Gesù come Signore, come figlio di Davide. Il suo grido di disperazione si purifica così diventando preghiera. Del resto, quando a Messa diciamo o cantiamo: “Signore, abbi pietà”, non ripetiamo, in un certo senso, le parole e la venerazione della donna cananea?

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 15,21-28)

«Donna, grande è la tua fede!»
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Dalla Parola del giorno
«Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri»
Grande è la tua fede!
Ancora risuonano le parole sferzanti di Gesù indirizzate a Pietro nel brano di Vangelo della scorsa settimana: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?" e oggi la liturgia ci propone un nuovo passo di Matteo dove il Rabbì di Nazareth si rivolge ad una donna straniera elogiandola per la sua "grande fede"! Veramente imprevedibile il nostro maestro! Pietro, il capo dei dodici, viene rimproverato da Gesù per la sua poca fede, perché non si è lasciato andare, perché ha avuto paura, perché ha dubitato camminando sulle acque verso il maestro. La donna cananea viene invece elogiata per la sua grande fede, per quella insistenza fiduciosa che ha aperto la strada verso il cuore di Gesù. Povero Pietro! Nonostante il suo tuffo solitario nelle acque agitate del lago di Galilea, si vede pure superato nelle hit-parade della fede da una donna (!) straniera (!) e pagana (!)... Rileggendo con attenzione il testo mi colpisce il cammino di fede che la donna vive nel suo incontro con Gesù e che Matteo ci mette sotto gli occhi nella trama di queste poche righe. La cananea va dritta da Gesù sbattendogli in faccia il suo problema: una figlia indemoniata. Non so cosa si aspettasse quella donna, ma è facile intuire la sua delusione: Gesù nemmeno le rivolge la parola. Maleducato? Distratto? Sordo? Maschilista? Razzista? Niente di tutto questo, ovviamente. Gesù vuol far crescere la sua fede. E la nostra. La cananea vede Gesù e urla il suo dolore, chiede il miracolo di Dio. Questo è quello che cerca. Forse anche a noi è capitato di trovarci in questa situazione. Quando va tutto bene Dio è un bel soprammobile da spolverare la domenica e poi, appena c'è un bisogno, un' urgenza, quando la vita ci mette davanti ad un gradino più faticoso, spuntano a fiotti i ceri votivi e le devozioni si moltiplicano alla velocità della luce. Non che tutto questo sia sbagliato, intendiamoci. Sono però convinto che lo Spirito Santo deve soffiare abbondantemente per aiutarci a purificare la nostra fede. Cosa cerchiamo realmente nel nostro cammino di fede? Rincorriamo i miracoli di Dio, i suoi prodigi, i segni inequivocabili della sua potenza? Ci teniamo buono "quello lassù" ? come mi ha detto una signora l'altro giorno - perché non si sa mai? Oppure cerchiamo Dio nell'eroica fedeltà al quotidiano, nell'obbedienza serena alla sua volontà perché la sua presenza dà alla nostra vita un sapore che le spezie costose del mondo nemmeno sanno lontanamente immaginare? La cananea ha incrociato Gesù scambiandolo per il "guru" di turno da cui spremere una guarigione attesa, ma Gesù la accompagna a fare un altro passo. E' il passo dell'abbandono. E' il passo di chi si consegna senza riserve nella mani sicure di chi sa guardare oltre i confini delle nazioni e dei popoli. E grande è la sua fede. Coraggio, cari amici! Tra un tuffo e una scarpinata, lasciamoci raggiungere dal soffio delicato ma deciso dello Spirito, per mettere a nudo e purificare la nostra fede. Anche a noi il maestro possa dire "Davvero grande è la tua fede!"
Buona Domenica
don Roberto Seregni
Pietà Gesù, per tutte le forme di ingiustizia e per tutte le mancanze di verità. Pietà Signore, per il disprezzo nei confronti del povero e dello straniero. Pietà Signore Gesù, per tutte le forme di intolleranza e di razzismo. Pietà per la mia poca fede, non sono tenace e perseverante, manco di speranza. Pietà se mi tiro indietro quando non ottengo subito ciò che ti chiedo pensando che indifferente non m'ascolti, e che parziale hai i tuoi privilegiati. Grazie o Dio Padre, per avermi usato misericordia. Grazie Signore, perché irrevocabile è il tuo progetto di salvezza per la mia vita. Grazie Maestro Gesù, perché indiscutibile è la tua volontà di farmi tuo discepolo ed avermi alla tua sequela, nonostante tutto!
Come la cananea, anche noi siamo educati da Gesù a far maturare il seme della fede piantato in noi il giorno del battesimo. È la didattica d'amore, in cui il Maestro, anche se può sembrare lontano, impassibile di fronte alle nostre reali necessità, sostiene la nostra fede. Ma, in che modo Egli mantiene in forze la fede? Innanzitutto, mediante il richiamo alla preghiera costante, vero incontro con Lui, in cui il cristiano, ascoltando la voce di Dio e cercando di fare la Sua volontà, testimonia, vivendo, l'incontro trasformante con Gesù; e la partecipazione ai sacramenti, soprattutto l'Eucaristia, dove, mangiando la carne dell'Agnello immolato, partecipiamo alla mensa eterna, anticipazione della condivisione della vita divina. In questi due luoghi, dunque, il Maestro attua in noi la pedagogia di iniziazione al regno, la capacità, cioè, di ottenere la salvezza. Preghiamo e partecipiamo ai sacramenti: apriamo il nostro cuore alla volontà di Gesù. Egli farà crescere la nostra fede. Amen.

Disegno di Sergio Toppi

La Giornata Missionaria è dedicata a questo: il Vangelo raggiunga ogni nazione, ogni individuo, ogni famiglia e ispiri le leggi, la scuola, le edizioni. Divenga quindi la regola di ogni uomo e della intera umanità. (RSP, p.278)

Questo, dunque, è il messaggio che vi lascio a conclusione della mia visita in Corea. Abbiate fiducia nella potenza della croce di Cristo! Accogliete la sua grazia riconciliatrice nei vostri cuori e condividetela con gli altri! Vi chiedo di portare una testimonianza convincente del messaggio riconciliatore di Cristo nelle vostre case, nelle vostre comunità e in ogni ambito della vita nazionale. Ho fiducia che, in uno spirito di amicizia e di cooperazione con gli altri cristiani, con i seguaci di altre religioni e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà che hanno a cuore il futuro della società coreana, voi sarete lievito del Regno di Dio in questa terra. Allora le nostre preghiere per la pace e la riconciliazione saliranno a Dio da cuori più puri e, per suo dono di grazia, otterranno quel bene prezioso a cui tutti aspiriamo.
Viaggio Apostolico nella Repubblica di Corea - Domenica, 18 agosto 2014
Non sempre chi è ammalato è anche colui che deve guarire.
Un giovane sognò di entrare in un grande negozio. A far da commesso, dietro il bancone c'era un angelo. "Che cosa vendete qui?", chiese il giovane. "Tutto ciò che desidera", rispose cortesemente l'angelo. Il giovane cominciò ad elencare: "Vorrei la fine di tutte le guerre nel mondo, più giustizia per gli sfruttati, tolleranza e generosità verso gli stranieri, più amore nelle famiglie, lavoro per i disoccupati, più comunione nella Chiesa e... e...". L'angelo lo interruppe: "Mi dispiace, signore. Lei mi ha frainteso. Noi non vendiamo frutti, noi vendiamo solo semi". Una parabola di Gesù comincia così: "Il regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo...". Il Regno è sempre un inizio. Un minuscolo, quasi trascurabile inizio. Dio stesso è venuto sulla terra come un seme, un fermento, un minuscolo germoglio. Un seme è un miracolo. Anche l'albero più grande nasce da un seme piccolissimo. La tua anima è un giardino in cui sono seminate le imprese e i valori più grandi. Li lascerai crescere? Un seme è un miracolo. Anche l'albero più grande nasce da un seme piccolissimo. La tua anima è un giardino in cui sono seminate le imprese e i valori più grandi. Li lascerai crescere?


Le Vostre Opinioni

Per esprimere consigli, opinioni...contattateci all'indirizzo e-mail:
info@sanpaolobari.it

LETTERA DI PROMOZIONE RELIGIOSA CRISTIANA

Centro Culturale San Paolo Onlus
Strada Vassallo, 35 - 70125 Bari
Tel. 080.5919711 Fax. 080.5919767
C.F. 90032020043
www.sanpaolobari.it 

Se non vuoi più ricevere questa newsletter clicca qui